«L’unica rivoluzione possibile, l’unica auspicabile, è quella interiore, perseguita attraverso l’istruzione, la cultura, l’arte. Arte che è tale, se è per il bene; arte che, con la sua forza pacifica, è il vero motore della società. L’educazione, quando espressa nel rispetto del prossimo e nella trasmissione di valori positivi, è sempre la risposta più efficace; l’arte e la bellezza possono restituire fiducia nel futuro e rappresentare una straordinaria opportunità di riscatto per l’autoaffermazione di persone e comunità di appartenenza.
Queste sessanta giovani “Voices of Haiti” che oggi ci commuovono, domani ci stupiranno: nei cuori di tali giovani vite, latente, c’è già la loro patria, la loro splendida isola come sarà domani; mentre ciò che oggi diamo loro è giusto terra fertile dove poter germogliare, ed ampliare l’orizzonte dello sguardo, per innescare quei voli di cui, in verità, sono già capaci, e di cui prendono via via coscienza».
Partiamo da qui, per accogliere i nostri sorprendenti musicisti in erba: l’altra metà della famiglia ABF che finalmente ci raggiunge in Italia. Partiamo dalle parole del fondatore, da ciò che Andrea Bocelli ha sottolineato con forza, nel corso del suo intervento alle Nazioni Unite ed al Global Exchange di New York, lo scorso autunno, in occasione del battesimo musicale dei giovani coristi haitiani. Partiamo dalla considerazione, anzi dall’evidenza, che la nostra casa è il mondo e che – come dice Andrea – non occorre essere altruisti per aiutare i bambini: basta comprendere che il loro futuro ci riguarda e ci coinvolge.
Questa volta hanno scavalcato il mondo, dai Caraibi fino a Parigi, da Parigi alla dolce Toscana: qui dove tutto ha avuto inizio, dove quasi sei anni orsono un sogno di filantropia è divenuto realtà, dove è nata ABF, dove il progetto del coro è stato ideato e voluto, dove tutto l’anno si lavora per permetterne la continuità.
Quasi due settimane lontani da casa, per il debutto europeo del coro… E questa volta sono tutti e sessanta, un grande ensemble vocale che materializza una altrettanto grande scommessa: il progetto musicale ABF che, insieme al partner haitiano St. Luke Foundation, ha preso forma stabilmente dal principio dello scorso anno, offrendo ai suoi giovani componenti – cresciuti in un contesto di forte indigenza – un percorso didattico articolato e ricco di opportunità educative, culturali, esistenziali, atto a valorizzare il loro talento e ad offrire un bagaglio di stimoli potenzialmente preziosi per il loro futuro.
In Italia canteranno accanto a Bocelli sulla ribalta di un celeberrimo concerto estivo che si tiene a Lajatico, terra natale del fondatore, ma saranno anche a Roma, per partecipare all’udienza generale di Papa Francesco, ed a Firenze, in occasione dell’inaugurazione della Fondazione intitolata al più grande regista vivente italiano, Franco Zeffirelli.
Li seguiremo, giorno per giorno, emozione dopo emozione, così da poter vivere insieme questa straordinaria avventura che, fatalmente, coinvolge tutti coloro che hanno a cuore ABF e che, da ogni angolo del globo, partecipano, ciascuno a modo proprio, a tale laboratorio vivo innescato intorno ai valori ed all’esempio della voce italiana più amata nel mondo.
Per intanto, collezionando stupori ed accogliendo col sorriso e con gli occhi che brillano ogni fantasmagorica novità, i piccoli cantori hanno sostato lungamente in cielo, hanno pranzato e cenato allo strano ristorante che vola, per atterrare poi a Parigi e dire arrivederci alla Ville Lumière che visiteranno in chiusura di tour, il 7 agosto. In pullman, hanno poi tagliato in diagonale la Francia, hanno sfiorato la Svizzera e, assaggiando le Alpi, passando per il traforo del Monte Bianco, sono arrivati in Italia.
Stanchi ma eccitati, la mattina toscana li accoglie, sul litorale di Calambrone, ad un passo da Pisa, a un’ora da Firenze e meno ancora da Lajatico così come da Forte dei Marmi, dove vive la famiglia Bocelli.
Oggi è la giornata della decompressione, sono le ore dedicate al riposo ed al gioco, al tempo necessario per digerire il fuso orario e soprattutto la mole di così tante novità. Oggi è, inoltre, la giornata degli abbracci: con lo staff ABF, che ad Haiti è di casa e che, di questa copiosissima prole, è ormai parentela acquisita (e come tale, puntualmente festeggiata). Abbracci, ancora, con i tanti volontari, molti dei quali avevano condiviso coi bimbi l’esperienza autunnale a New York.
Giusto sotto il cielo della Grande Mela e giusto il primo giorno (come questo, toscano), ragionavamo sulla magia dell’incontro tra i bambini di Haiti ed il mondo… E scrivevamo: ti guardano negli occhi e riescono a vedere il bambino che sei stato. Festeggiano che sei, che siamo tutti, dentro la vita, e aspettano – e fremono – che anche tu abbia tempo e voglia di ricordarlo, e che tu possa unirti alla festa.
La medesima rinfrancante sensazione è il primo immeritato regalo che riceviamo, nell’incipit italiano delle “Voices of Haiti”: è il dono che questi piccoli musicisti, atipici guerrieri specializzati nel mirare al cervello e al cuore, faranno a chiunque nei prossimi giorni li vorrà ascoltare.
Prima di cena, la prova delle uniformi e una breve sessione vocale, sotto la guida del M° Malcolm Merriweather. Pronti, nelle prossime ore, a conoscere l’Italia e a dare concreta testimonianza di come l’arte sia cruciale, per superare ogni barriera.
Prendere il vento con le mani, per farlo andare là dove si vuole… Sono millenni che i filosofi ci dicono come sia illusorio e, a conti fatti, impossibile. Eppure il canto stesso è esemplificazione del contrario, spiazzando tale amara metafora, perché il canto è vento direzionato, aria inondata di vibrazioni sonore. Anche ABF, come chiunque persegua i medesimi valori portati avanti dalla fondazione, lo conferma: istruire all’arte del canto sessanta bambini, in parte provenienti dallo slum di Port-au-Prince, farli volare fino in Italia (insieme a più di venti loro connazionali, fra istruttori ed accompagnatori), farli conoscere ed ascoltare da decine di migliaia di persone… Meno di due anni fa, tutto ciò era un progetto disegnato sull’acqua, un sogno costruito sulle intangibili, formalmente effimere fondamenta dell’entusiasmo e della volontà di fare qualcosa di buono. Oggi, diamo il benvenuto alle “Voices of Haiti”… “Prendere il vento con le mani”, dunque, si può.
Giorgio De Martino
Voices of Haiti en Italie 2017 – Le voyage
«La seule révolution possible, la seule souhaitable, est celle qui prend lieux à l’intérieur, poursuivi à travers l’éducation, la culture, l’art. L’art, qui est telle si elle est pour le bien; art qu’avec sa force pacifique, c’est le vrai moteur de la société. L’éducation, lorsqu’elle est exprimée dans le respect des autres et dans la transmission des valeurs positives, elle est toujours la réponse la plus efficace; l’art et la beauté peuvent rétablir la confiance dans l’avenir et être une occasion extraordinaire pour le rachat de l’affirmation de soi des personnes et des communautés d’appartenance.
Ces soixante jeunes « Voix d’Haïti » qui nous émeuvent aujourd’hui, demain nous étonneront. Dans le cœur de ces jeunes vies, latente, il y a déjà leur patrie, leur belle île comme elle sera demain; et ce que nous leur donnons aujourd’hui c’est la terre fertile où pouvoir germer, et élargir l’horizon du regard, pour déclencher les vols dont, en effet, ils sont déjà capables, et don ils vont prendre conscience peu à peu ».
Commençons par ici, pour accueillir nos incroyables musiciens en herbe: l’autre moitié de la famille ABF qui nous a rejoints en Italie. Nous commençons par les paroles du fondateur, de ce qu’Andrea Bocelli a fortement souligné lors de son discours aux Nations Unies et au Global Exchange de New York, l’automne dernier, à l’occasion du baptême musical de jeunes chanteurs haïtiens.
Commençons par la considération, ou mieux, par l’évidence que notre maison c’est le monde et que – comme a dit Andrea – il n’y a pas besoin d’être désintéressés pour aider les enfants: il suffit comprendre que leur futur nous regarde et nous implique.
Cette fois, ils ont escaladé le monde, des Caraïbes à Paris, de Paris à la Toscane douce: ici où tout a commencé, il y a presque six ans, où un rêve de philanthropie est devenu réalité, où ABF elle est née, où le projet du chœur il a été conçu et où l’on travaille toute l’année pour en permettre la continuité.
Presque deux semaines loin de leur maisons, pour la première européenne du chœur… et cette fois-ci sont tous soixante, un grand ensemble vocal qui matérialise un aussi grand défi: le projet musical ABF qui, en collaboration avec les partenaires haïtiens de la Fondation Saint-Luc, a pris forme, de façon constante, depuis le début de l’année dernière, offrant à ses jeunes membres – grandis dans un contexte de forte pauvreté – un parcours éducationnel organisé et riche en possibilités éducatives, culturelles, existentielles, conçu pour améliorer leur talent et leur offrir une richesse de stimuli potentiellement utiles pour leur avenir.
En Italie ils vont chanter à côté de Bocelli sur l’avant-garde d’un célèbre concert d’été à Lajatico, le lieu de naissance du fondateur, mais aussi à Rome pour assister à l’audience générale du Pape François, et à Florence, lors de l’inauguration de la Fondation qui porte le nom du plus grand réalisateur italien vivant Franco Zeffirelli.
Nous allons les suivre, jour âpres jour, émotion âpres émotion, afin de vivre ensemble cette aventure extraordinaire que, inévitablement, implique tous ceux qui se soucient de ABF et qui de tous les coins du monde, participent, chacun à sa manière, à ce laboratoire vif, né autour des valeurs et à l’exemple de la voix italienne, la plus aimée du monde.
Pour l’instant, éblouis par toutes ces merveilles, en accueillant avec un sourire et les yeux qui brillent toutes ces fantasmagoriques nouveautés, les jeunes chanteurs ils sont restés beaucoup de temps dans le ciel, ils ont déjeuné et diné chez l’étrange restaurant volant, pour arriver à Paris, et dire au revoir a la Ville Lumière, ou ils se rendront à la fin de la tournée, le 7 Août. Après en bus ils ont coupé en diagonale la France, la Suisse et en passant par le tunnel du Mont Blanc ils sont arrivés en Italie.
Fatigués mais heureux, le matin toscane les accueille à Calambrone sur la côte, pas loin de Pise, à une heure de Florence et encore moins de Lajatico comme de Forte dei Marmi, où vit la famille Bocelli.
Aujourd’hui c’est un jour de décompression, ce sont les heures consacrées au repos et à jouer, le temps nécessaire pour digérer le fuseau horaire et surtout la quantité de nouveautés. Aujourd’hui c’est aussi la journée des câlins avec le personnel ABF, qui à Haiti est à la maison, et qui de cette progéniture très abondante a maintenant acquis la parenté, (et en tant que telle, elle est célébrée régulièrement). Câlins, même avec les nombreux bénévoles, dont beaucoup avaient partagé avec les enfants l’expérience de l’automne à New York.
Juste sous le ciel de la Big Apple et juste le premier jour (comme ici en Toscane), nous parlions de la rencontre magique entre les enfants de Haiti et le monde…Et on écrivait: ils te regardent dans les yeux et peuvent voir l’enfant que tu as été. Ils fêtent que tu, que nous sommes tous dans la vie, et ils attendent – et frémissent – que vous aviez le temps et envie de le rappeler, et que vous puissiez vous joindre à la fête.
La même sensation réjouissante c’est le premier don immérité que nous recevons, incipit italien de « Voix d’Haïti »: c’est le don que ces petits musiciens, des guerriers atypiques spécialisés en viser au cerveau et au cœur, feront à ceux qui, dans les prochains jours, voudront les écouter.
Avant le dîner, la preuve de l’uniforme et une brève session vocale, sous la direction de Malcolm Merriweather. Prêts, dans les prochaines heures, de connaître l’Italie et de donner des preuves concrètes de la façon dont l’art est essentiel, pour surmonter tous les obstacles.
Prendre le vent avec les mains, pour le faire aller ou l’on veut…Pour des milliers d’années les philosophes nous on dit que c’est illusoire et, à la fin, impossible. Pourtant, chanter c’est l’exemplification du contraire, qui déplace cette métaphore amère, parce que le chant c’est du vent avec une direction, de l’air inondé par des vibrations sonores. Même ABF, comme chacun qui poursuit les valeurs poursuivis par la fondation, confirme: enseigner l’art de chanter à une soixantaine d’enfants, venant en partie du bidonville de Port-au-Prince, les faire voler en Italie, (ensemble à plus d’une vingtaine de leur compatriotes y compris instructeurs et guides), les faire connaître et entendre par des dizaines de milliers de personnes … Il y a moins de deux ans, ceci était un projet seulement conçu, un rêve construit sur les fondations formellement éphémères de l’enthousiasme et du désir de faire quelque chose de bien. Aujourd’hui, nous donnons le bienvenu au « Voix d’Haïti» Prendre le vent avec les mains », par conséquent, c’est possible.
Giorgio De Martino