Serrato, giocoso sebbene accaldato da temperature tropicali, ammirato e filmato da telecamere e cellulari, applaudito e seguito col sorriso da chiunque lo abbia intercettato, il viaggio ABF-Fondation St Luc continua. Prosegue il tour italiano di Voices of Haiti.
Oggi, Firenze: città in cui il tempo è declinato in modo del tutto speciale, forse perché, nella “novella Atene” sognata da Lorenzo il Magnifico, il passato e il futuro da sempre convivono, esprimendo raramente un conflitto…
Torna alla mente la celebre metafora dell’arco e la freccia, del loro virtuoso, esemplare rapporto di forze. A ben vedere, nell’allegoria ritroviamo il primario valore che ABF propugna (e che la parola “empowering” ben ricapitola). Ma lo stesso progetto corale, la somma delle esperienze artistiche ed esistenziali che la Fondazione Bocelli sta proponendo a questa nutrita delegazione haitiana, esprime la curvatura d’un arco in tensione… Frecce, pronte a farsi largo e fendere il futuro, sono questi sessanta giovanissimi sguardi curiosi (le donne e gli uomini di Haiti di domani) che camminano col naso all’insù, e con passo da maratoneta affiancano l’Arno, per poi tagliare verso il cuore antico della città.
Città in cui ABF ha il suo ufficio operativo, citta in cui, vale ricordarlo, nell’ultimo quarto del XVI secolo, guardando al passato (ai tragici greci), è stato concepito un nuovo, rivoluzionario concetto di teatro musicale, che avrebbe regalato al mondo gioie infinite: l’opera lirica.
Firenze è una caccia al tesoro in cui si vince ogni pochi metri. Curiosità, segreti, piccoli capolavori nascosti, si mimetizzano nel quotidiano dei soffitti affrescati dei negozi, sui pavimenti delle strade, nelle lunette decorate di antiche trattorie, negli atrii dei palazzi privati… Poi, la magnificenza della Galleria degli Uffizi, la piazza della Signoria, tra il David di Michelangelo, il Perseo del Cellini e la Fontana del Nettuno, e quel “Palazzo Vecchio” che da settecento anni testimonia l’ingegno italiano agli occhi del mondo.
Ovunque, opere d’arte. Il palazzo accoglie gli oltre ottanta haitiani e li accompagna alla scoperta dei propri spazi: museo vivo, sia al piano del salone, sia a quello superiore, cui si accede dallo scalone monumentale, tra gli appartamenti privati di Cosimo I e la meraviglia di un labirinto di sale (quella delle Udienze, dei Priori, dei Gigli…).
Nella sala delle Carte Geografiche, intorno al grande e antico mappamondo, l’intero mondo conosciuto alla metà del XVI secolo è rappresentato e dipinto: le giovani Voci riconoscono, sulle pareti, i confini della loro isola e del loro mare.
«L’amore è l’ala che Dio ha dato all’anima per salire sino a lui». A scriverlo è Michelangelo Buonarroti, uno dei più grandi geni di tutti i tempi, scultore, pittore, architetto, poeta. Anche Michelangelo, come pure Leonardo da Vinci, ha partecipato alla realizzazione dell’imponente Salone dei Cinquecento, cuore del palazzo dove i nostri piccoli musicisti siedono, ascoltando la descrizione della guida, perdendosi nel capogiro di questo firmamento, dal soffitto a cassettoni del Vasari, agli imponenti affreschi delle battaglie e vittorie fiorentine su Pisa e su Siena.
La visita cittadina prosegue, dopo pranzo, in uno dei teatri più antichi d’Europa, splendido esempio di struttura “all’italiana”: il teatro della Pergola. Molti, tra i più grandi, sono passati da qui: anche Giuseppe Verdi, per questo gioiello architettonico, ha concepito una delle sue opere più complesse, il Macbeth. I nostri bambini guadagnano l’antico palcoscenico ed hanno l’emozione di intonare un brano, di verificare l’acustica avvolgente, di lasciare una traccia di sé, tra i velluti e gli stucchi dorati, tra i palchetti di questo piccolo grande capolavoro architettonico.
Dal tour (e, giocoforza, tour de force) turistico fiorentino alla concentrazione, alla perfezione richiesta da un impegno musicale di rilievo internazionale, il passaggio chiede uno sforzo non da poco. Sorprendenti, lodate immancabilmente dal personale di tutte le strutture (museali, alberghiere, ristorative) per la loro compostezza e disciplina, le Voices of Haiti raggiungono l’ex tribunale fiorentino (proprio dietro Palazzo Vecchio), che da oggi rinascerà quale Centro internazionale delle arti e dello spettacolo “Franco Zeffirelli”.
Insieme al fondatore di ABF, il coro canterà tra poco, nel corso della cerimonia inaugurale… Eseguirà, tra l’altro, quell’inno alla vita ed alla sua disarmante bellezza che è il tema del film “La vita è bella”, sostenuto al pianoforte dal suo compositore, Nicola Piovani, che per questo suo lavoro si è aggiudicato il premio Oscar.
Nelle stanze al primo piano del rinnovato polo culturale fiorentino, mentre all’esterno si accalcavano i curiosi e sul red carpet sfilavano politici e artisti di fama, da Riccardo Cocciante a Massimo Ranieri, i coristi hanno ritrovato le forze e la concentrazione, hanno scaldato la voce e rinfrescato i visi accaldati, hanno pazientemente ricevuto le attenzioni della sartoria e del trucco.
Quando hanno raggiunto i riflettori della sala concertistica, ad attenderli, una platea stipata, con ogni poltrona occupata e centinaia di persone in piedi. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato il proprio saluto e il proprio compiacimento. Franco Zeffirelli, il regista cui è intitolato il Centro, ha seguito in streaming l’evento da casa. Il suo messaggio di gratitudine, per la realizzazione di un progetto che corona una strepitosa carriera, ha idealmente abbracciato tutti i presenti: esponenti dei tanti mondi che l’artista fiorentino ha incrociato in oltre settant’anni di lavoro, personalità della cultura, del teatro, della lirica, del cinema, della politica.
Tripudio d’applausi per Andrea e per il coro ABF, sulle note, tra l’altro, di Amazing Grace e della “salutatio angelica” schubertiana. In attesa del prossimo impegno, questa volta romano… In attesa di un incontro imminente, di quelli che si ricordano per il resto della vita.
Voices of Haiti en Italie 2017 – Jour 3
Avec un rythme soutenu, ludique, bien que réchauffé par des températures tropicales, admiré et filmé par des caméras et des téléphones cellulaires, applaudi et suivi, avec un sourire, de tous ce qui l’ont intercepté, le voyage ABF Fondation St-Luc continue. La tournée italienne des Voix d’Haïti se poursuit.
Aujourd’hui Florence : une ville où le temps est décliné d’une manière très particulière, peut-être parce que, dans la «Nouvelle Athènes » rêvée par Laurent le Magnifique, le passé et l’avenir ont toujours vécu ensemble, exprimant rarement un conflit.
On se souvient de la fameuse métaphore de l’arc et de la flèche, de leur vertueuse et exemplaire relation des forces. En regardant de plus près, dans l’allégorie principale on retrouve la valeur primaire que ABF préconise (et que le mot «empowerment », résume bien). Mais même le projet choral, la somme des expériences artistiques et existentielles que la Fondation Bocelli propose a cette importante délégation d’Haïti, exprime la courbure d’un arc en tension … flèches, prêtes à décoller et cliver l’avenir, sont ces soixante jeunes regards indiscrets (les femmes et les hommes d’Haïti de demain) qui marchent avec le nez levé au ciel, et pas de marathonienne à côté de l’Arno, puis coupent vers le cœur ancien de la ville.
Ville où ABF a son siège opérationnel et où, bon de le rappeler, dans le dernier quart du XVIe siècle, en recherchant le passé, (les tragédies grecques), a été conçu un nouveau concept révolutionnaire de théâtre musical, qui aurait donné au monde entier des joies infinies: l’opéra.
Florence est une chasse au trésor où vous gagnez tous les quelques mètres. La curiosité, les secrets, les petits chefs-d’œuvre cachés, sont camouflés dans les plafonds ornés de fresques des magasins, sur les étages des rues, dans les lunettes ornées de vieilles tavernes, dans les atriums des palais privés … Puis, la magnificence de la Galerie des Offices, la Piazza della Signoria, y compris David de Michel-Ange, le Persée de Cellini et la Fontaine de Neptune, et le « vieux palais » que depuis sept cents ans témoigne du génie italien aux yeux du monde.
Partout œuvres d’art. Le palais accueille les plus de quatre-vingts haïtiens et les aide à découvrir ses espaces: une musée vivante, au sol de la salle, et aussi dans la partie supérieure, accessible par un escalier monumental, entre les appartements privés de Cosimo I et un merveilleux labyrinthe de salles (de l’Audience, des Priori, des Lys …).
Dans la Salle des cartes géographiques autour d’un grand, ancien, mappemonde, le monde entier connu au milieu du XVIe siècle est représenté et peint: les jeunes Voix reconnaissent, sur les murs, les limites de leur île et leur mer.
« L’amour est l’aile que Dieu a donné à l’âme pour monter jusqu’à lui.» Une écriture par Michel-Ange Buonarroti, l’un des plus grands génies de tous les temps, sculpteur, peintre, architecte, poète. Même Michel-Ange, ainsi que Leonardo da Vinci, a participé à la réalisation de l’imposant Salone dei Cinquecento, au cœur du bâtiment où nos jeunes musiciens sont assis, en écoutant la description du guide, et en se perdant dans le vertige de ce firmament, au plafond à caissons de Vasari, les fresques imposantes des batailles et des victoires de Florence contre Pise et Sienne.
La visite de la ville se poursuit, âpres le déjeuneur dans l’un des théâtres les plus anciens en Europe, un bel exemple de structure « de style italien »: le Teatro della Pergola. Beaucoup, entre les plus grands, sont venus ici: Giuseppe Verdi, pour ce joyau architectural, a conçu l’une de ses œuvres les plus complexes, Macbeth. Nos enfants gagnent la vieille scène et ont le plaisir de chanter une chanson, vérifiant l’acoustique enveloppante, et en laissant une trace derrière soi, entre les velours et les stucs dorés, entre les loges de ce petit grand chef-d’œuvre architectural.
Du tour (aussi, tour de force) touristique de Florence, à la perfection requise par un engagement musical d’importance internationale, le passage demande un effort important. Surprenantes, louées par le personnel de toutes les installations (musées, hôtels, salles à manger) pour leur sang-froid et leur discipline, les Voix d’Haïti atteignent l’ancienne Cour de Florence (juste derrière le Palazzo Vecchio), qui à partir d’aujourd’hui renaîtra en tant que Centre International des Arts et du Spectacle «Franco Zeffirelli».
Avec le fondateur de ABF, le chœur chantera dans un petit moment, lors de la cérémonie inaugurale … il se produira, entre autres, en cet hymne à la vie et à sa beauté désarmante qui c’est le thème du film « La vie est belle », accompagné au piano par son compositeur Nicola Piovani, qui pour ce travail a gagné l’Oscar.
Dans les chambres au premier étage du rénové centre culturel de Florence, alors qu’à l’extérieur bondent les curieux, et des politiciens et des artistes célèbres, de Riccardo Cocciante à Massimo Ranieri, vont se défiler sur le tapis rouge, les choristes ont retrouvé leur force et leur concentration, ils ont réchauffé la voix et rafraîchi les visages chaud et en sueur, ils ont aussi reçu, patiemment, l’attention du personnel de l’atelier de couture, et des stylistes de maquillage.
Quand ils ont atteint le feu des projecteurs dans la salle de concert, en attendant eux, il y avait une salle comblée, avec chaque siège occupé et des centaines de personnes debout. Même le Président de la République Sergio Mattarella, a envoyé ses salutations et sa satisfaction. Franco Zeffirelli, le directeur, celui à qui le Centre a été dédié, a suivi l’événement de chez soi. Son message de gratitude, pour la réalisation d’un projet qui couronne une carrière exceptionnelle, a, idéalement, embrassé tous présents: les membres des nombreux mondes que l’artiste florentin a traversés dans plus de soixante-dix ans de travail, personnalités de la culture, du théâtre, de l’opéra, du cinéma, et de la politique.
Blaze d’applaudissements pour Andrea et pour le chœur ABF sur les notes, d’Amazing Grace et de la « Salutation Angélique » de Schubert. En attendant le prochain engagement, cette fois a Rome … Dans l’attente de la prochaine rencontre, une de celles dont on se souvient pour le reste de la vie.