VOICES OF HAITI IN ITALY 2017 – DAY 2

Adesso chiudete gli occhi e innamoratevi di questi bambini. Così, Laura Biancalani, direttore generale di ABF, sul palco di Lajatico, presentando il debutto italiano delle Voices of Haiti. Il paese natale di Andrea Bocelli si riversa nella propria piazza principale, allestita per l’occasione da Alberto Bartalini, il regista del Teatro del Silenzio.

Paralumi ai lampioni, rossi fasci di luce che scolpiscono il perimetro delle case: il cuore del paese si tramuta in eccentrico salotto caraibico, con tavole apparecchiate e poltrone, con le tipiche sculture in ferro battuto, a delimitare la ribalta. È qui che andrà in scena la “serata haitiana”, nutrita dalle armonie aeree e concretamente addolcita dalle proposte gastronomiche offerte ai presenti. A cucinarle, la stessa delegazione dell’isola che sta accompagnando i bambini, nel loro primo tour europeo. Qui, i sessanta coristi si misurano con il pubblico di Lajatico e dividono il palco con il fondatore ABF, sostenuti al pianoforte dal M° Bernini, amico e collaboratore di Andrea da oltre trent’anni.

Si chiude a tarda sera, tale lunga, caldissima giornata toscana, nel corso della quale Andrea ha aperto le porte di casa alla sua famiglia allargata caraibica, nella terra dove ha ancora tanti parenti e dove tiene i propri amatissimi cavalli. È a cavallo, appunto, che viene incontro ai bambini, dopo la loro breve visita alle “Officine Bocelli”: spazio polifunzionale che celebra, a trecentosessanta gradi, dall’arte all’enogastronomia, quella civiltà contadina di cui Andrea Bocelli è figlio e nella quale fortemente si riconosce.

Nel 1831 i Bocelli – nel diciottesimo secolo, mezzadri presso una fattoria tra Lajatico e Volterra –si trasferiscono qui, ai piedi di Lajatico, acquistando un piccolo podere di nome Poggioncino. Tra le mura delle “Officine”, negli spazi che la famiglia acquista nel 1867, sono avviate dai progenitori di Andrea, al piano terra, le attività prima di falegnameria, poi di meccanica e di commercio. Mentre i locali adibiti ad area espositiva, al piano superiore, per oltre mezzo secolo sono stati proprio la Casa dei Bocelli: luogo di residenza della famiglia fino al 1919.

La giornata era cominciata in un altro luogo caro al fondatore, con una sessione di registrazioni: una versione cameristica del complesso vocale aveva infatti raggiunto lo studio di registrazione di Pierpaolo Guerrini (ingegnere del suono di Bocelli e firma compositiva di alcuni suoi successi) presso Santo Pietro Belvedere. È, questo, un paesino d’origine medievale che sorveglia dall’alto la Val d’Era e che non supera le mille anime, mentre non si contano gli ulivi e le viti che circondano il borgo. Siamo nella stanza dei bottoni, dove sono nate le grandi canzoni, dove è stato plasmato il loro suono; siamo in un’astronave tecnologica la cui consolle è ulteriore motivo di interesse e stupore per i nostri bambini. Qui, dove è conservato un foglio in cui Zucchero aveva appuntato le parole (ancora provvisorie) della sua canzone “Miserere”, il cui inciso lirico Andrea avrebbe dovuto di lì a poco cantare, le “Voices of Haiti” hanno registrato, tra l’altro, le parti corali di due nuovi brani, che faranno parte della prossima produzione discografica pop del Maestro.

Nel primo pomeriggio, due pullman conducono le Voci ai piedi di Lajatico… Dalle Officine Bocelli, pochi minuti a piedi lungo una scoscesa linea di cipressi nel verde silenzioso della collina, per arrivare finalmente alla tenuta di campagna di Veronica e Andrea.Per divertire i bimbi, il padrone di casa s’esibisce, questa volta non cantante ma cavallerizzo in sella al suo stupendo cavallo bianco (che in loro onore “danza” e saluta con virtuosismi equestri). Sul prato, guadagnando l’ombra e un po’ di sollievo sotto gli alberi del giardino, i piccoli musicisti recuperano energie, fanno merenda e infine ricevono la benedizione di un sacerdote congolese che ha unito la compagnia in un momento corale di preghiera.

Presso la tensostruttura adiacente alla villa, si provano poi i brani in scaletta. E a sostenere specialissime voci, c’è un pianoforte altrettanto speciale…Uno “Steinway” dal suono di rara bellezza, new entry nel parco strumenti di famiglia. La sua tavola armonica in abete rosso, tra le poche a essere realizzata in un unico pezzo (senza che le fibre vive del legno siano state tagliate), era stata devastata nel corso di un’alluvione, quando il pianoforte – poco dopo essere stato acquistato da Bocelli – era ancora nel magazzino del negozio. Poi, ad un passo dall’essere demolito, l’estremo tentativo dei migliori tecnici della casa madre, ed una “cura” in camera iperbarica per la tavola armonica, e un paziente restauro… Fino a quando– contro ogni pronostico – la sua voce è tornata al meraviglioso, dolce e squillante timbro originale che adesso, da poche settimane, si spande nella tenuta di Poggioncino. «Un pianoforte restituito alla vita, per le voci di un paese che sta risorgendo», commenta Andrea a mezza voce, sorridendo, a fine prova.

Nel frattempo la piazza, in paese, è già gremita. Pronta ad assistere al concerto, anche la grandissima Carla Fracci, icona mondiale della danza classica. Ilaria della Bidia, amica e cantante collaboratrice di Bocelli, spesso accanto a lui sul palco dei tour internazionali, questa sera copre l’inedita veste di presentatrice. Volontaria ABF, già stata in missione ad Haiti, conosce bene le complesse contingenze al cui interno è nato e cresciuto tale rivoluzionario progetto: guida dunque il pubblico, con contagioso trasporto, alla scoperta di Haiti e di queste sessanta sue giovani voci che, quale brano d’apertura, intonano, fiere, l’inno nazionale, seguito da due pagine del repertorio tradizione dell’isola. A loro si unisce un altro volontario pieno d’entusiasmo, Matteo Bocelli, il quale – con timbro identico a quello del padre – dà vita ad una emozionante edizione di “Amazing Grace”.

Cantano, inoltre, il direttore artistico del coro, Malcolm Merriweather, e i due giovani maestri preparatori haitiani, Johanne Francois e Wenson Deline. Infine Andrea, che insieme ai bimbi interpreta due brani sacri, “Dolce sentire” di Riz Ortolani e l’Ave Maria di Schubert.

La musica parla da sé, ma è utile e doveroso che siano anche le parole, a raccontare Haiti e la forza, e le potenzialità dell’iniziativa e del grande lavoro di empowering svolto da ABF nell’isola: a descriverlo, Gerald Beaubrun, medico haitiano responsabile del progetto musicale. Del coro parla inoltre, entusiasticamente, Paolo Giordano, noto giornalista, sovente in giuria nei più gettonati talent-show televisivi italiani… Con trasporto, salutando il pubblico si espone, scommettendo «che questi giovani musicisti saranno presto annoverati tra i migliori gruppi vocali del mondo».

Infine, una sorpresa, per il pubblico lajatichino, per il presidente ABF Stefano Aversa e soprattutto per Andrea: in questi mesi i nostri piccoli artisti hanno provato e riprovato quello storico brano che fece conoscere il nome di Bocelli nel mondo, sbaragliando le classifiche e detenendo una serie di record tutt’oggi ineguagliati. I sessanta coristi hanno festeggiato il fondatore, cantandolo…

Con te partirò / Paesi che non ho mai / Veduto e vissuto con te / Adesso sì li vivrò”… Strani scherzi gioca la vita: sembra quasi che il testo, scritto oltre vent’anni fa, sia stato pensato espressamente per questa occasione, per questi sessanta piccoli cuori con radici profonde e grandi ali, pronti a scoprire il mondo ed a portarlo a casa, partiti alla conquista di un futuro che sia, giorno dopo giorno,sempre migliore.

Voices of Haiti en Italie 2017 – Jour 2

Maintenant, fermez vos yeux et tombez amoureux avec ces enfants. Ainsi, Laura Biancalani, directeur général de l’ABF, sur scène à Lajatico, en présentant le début italien des voix d’Haïti. Le pays de naissance d’Andrea Bocelli se déverse dans la place principale, décorée pour l’occasion par Alberto Bartalini, le directeur du Teatro del Silenzio.
Abat-jours aux réverbères, il y a des faisceaux lumineux rouges qui découpent le périmètre des maisons: le cœur du village se transforme dans un excentrique salon haïtien, avec des tables dressées et des chaises, des sculptures typiques en fer forgé, pour délimiter les feux des projecteurs. C’est ici qu’on mettra en scène la « soirée haïtienne », nourrie par des harmonies aériennes et concrètement adoucie par des propositions gastronomiques offertes aux personnes présentes. Pour les cuire ce sera la même délégation de l’île qui accompagne les enfants, dans leur première tournée européenne. Ici, les soixante chanteurs se sont mesurés avec le public de Lajatico et on partagé la scène avec le fondateur ABF, soutenu au piano par Maestro Bernini, ami et collaborateur de Andrea depuis plus de trente ans.

Elle se termine tard dans la nuit, cette longue et chaude journée Toscane, au cours de laquelle Andrea a ouvert les portes de la maison à sa famille élargie des Caraïbes, dans le pays où il a encore beaucoup de parents et où il garde ses chevaux bien-aimés. Il rencontre les enfants sur son cheval, après leur brève visite aux « Officine Bocelli »: espace multifonctionnel qui célèbre, à trois cent soixante degrés, de l’art au vin, la civilisation paysanne dont Andrea Bocelli est le fils, et dans la quelle il s’identifie fortement.

En 1831, les Bocelli – au XVIIIe siècle, métayers dans une ferme entre Lajatico et Volterra – se déplacent ici, au pied de Lajatico, en achetant une petite ferme appelée Poggioncino. Parmi les murs « Officine », dans les espaces que la famille a acquis en 1867, elles sont initiés par les ancêtres d’Andrea, au rez-de-chaussée, les activités : avant la menuiserie, puis la mécanique et le commerce. Alors que les salles utilisées comme espace d’exposition, au premier étage, depuis plus d’un demi-siècle étaient juste la Maison des Bocelli: le lieu de résidence de la famille jusqu’en 1919.

La journée avait commencé dans un autre lieu cher au fondateur, avec une session d’enregistrement: une version chambriste du groupe vocal avait en effet atteint le studio d’enregistrement de Pierpaolo Guerrini, (ingénieur du son de Bocelli et compositeur de certains de ses succès), à Santo Pietro Belvedere. Ceci est un village d’origine médiévale qui surveille la Val d’Era et ne dépasse pas les mille âmes, alors que vous ne comptez pas les oliviers et les vignes qui entourent le village.

Nous sommes dans la salle de contrôle, où de grandes chansons sont nées, où leur son a été façonné; nous sommes dans un vaisseau spatial technologique dont la console est d’autant surprenante pour nos enfants. Ici, où il est conservé une feuille dans laquelle Zucchero avait écrit les mots (même temporaires) de sa chanson « Miserere », que Andrea aurait du bientôt chanter, les « Voix d’Haïti » ont enregistrés les parties chorales de deux nouvelles chansons qui feront partie de la prochaine production pop du Maestro.

 

Au début d’après-midi, deux bus mènent Les Voix au pied de Lajatico de les Officine Bocelli, à quelques minutes à pied le long d’une ligne escarpée des arbres de cyprès dans les vertes collines tranquilles, pour arriver enfin à la maison de campagne de Veronica et Andrea. Pour amuser les enfants, l’hôte, cette fois-ci, ce n’est pas un chanteur, mais un cavalier, sur son beau cheval blanc, (qui en leur honneur « danse » et les accueille avec virtuosité équestre). Sur la pelouse et à l’ombre les enfants ont cherché un peu de soulagement ; sous les arbres dans le jardin, les jeunes musiciens ont récupéré l’énergie, on mangé leur goûter et enfin ont reçu la bénédiction d’un prêtre congolais qui a réuni toute la compagnie dans une prière chorale.

Dans la structure tendue à côté de la villa, puis, ils répètent les chansons en programme. Et, pour soutenir ces voix très spéciales, il y a un piano aussi spécial … Un piano « Steinway » du son d’une beauté exceptionnelle, une nouvelle entrée dans le parc d’instruments de la famille. Sa table d’harmonie en épinette, parmi les rares à être réalisé en une seule pièce, (sans que les fibres vivantes du bois étaient coupés), avait été dévastée lors d’une inondation, quand le piano – peu de temps après avoir été acheté par Bocelli – était encore en stock du magasin. Ensuite, avant d’être démoli, la dernière tentative des meilleurs techniciens de la société mère, et un «séjour» dans une chambre hyperbare pour la table d’harmonie, et une restauration minutieuse … Jusqu’à quand – contre toute attente – sa voix elle est retournée au cachet original merveilleux, doux et mélodieux que maintenant, il y a quelques semaines, se répand dans le domaine Poggioncino. « Un piano est revenu à la vie, pour les voix d’un pays qui se lève », dit Andrea doucement, souriant à la fin des épreuves.

 

Pendant ce temps, la place du pays est déjà bondée. Prête à assister au concert, même la grande Carla Fracci, icône mondiale de la danse classique. Ilaria della Bidia, amie et collaboratrice du chanteur Bocelli, souvent à côté de lui sur la scène de la tournée internationale, ce soir elle couvre le rôle inhabituel de présentateur. ABF volontaire déjà en mission en Haïti, elle connaît les contingences complexes où il est né et a grandi cet projet révolutionnaire: elle conduit, donc, le public avec transport contagieux à la découverte d’Haïti et de ces soixante jeunes voix qui chantent, comme ouverture, l’hymne national, suivi de deux pages du répertoire de la tradition insulaire. Ils sont rejoints par un autre bénévole plein d’enthousiasme, Matteo Bocelli, qui – avec un timbre identique à celui de son père – crée une édition passionnante de « Amazing Grace ».

Ils chantent aussi le directeur artistique du chœur, Malcolm Merriweather, et les deux jeunes enseignants préparatoires haïtiens, Johanne François et Wenson Delice. Enfin Andrea, qui, avec les enfants chante deux pièces sacrées, «Dolce sentir » par Riz Ortolani et Ave Maria de Schubert.

La musique parle pour elle-même, mais il est utile et nécessaire, qu’il soit aussi les mots qui parlent d’Haïti et de la force et du potentiel de l’initiative et de l’excellent travail d’empowerment accompli par ABF sur l’ile. Pour le décrire, les mots de Gerald Beaubrun, médecin haïtien responsable du projet musical. Du chœur parle aussi Paolo Giordano, journaliste de renom, souvent membre de jury dans les émissions de talent show de la télévision italienne, les plus populaires… Avec enthousiasme, saluant le public, il s’exposé en disant: «ces jeunes musiciens seront bientôt parmi les meilleurs groupes vocaux dans le monde ».

Enfin, une surprise pour le public de Lajatico, pour le President ABF Stefano Aversa  et surtout pour Andrea: dans ces mois, nos jeunes artistes ont répété et répété la vieille chanson qui a fait connaitre le nom de Bocelli dans le monde, en battant touts les classements, et en battant une série de records aujourd’hui encore inégalée. Les soixante choristes ont célébré le fondateur, en chantant : “Con te partirò / Paesi che non ho mai / Veduto e vissuto con te / Adesso sì li vivrò”….

La vie joue des blagues étranges: il semble que le texte, écrit il y a plus de vingt ans, a été conçu spécialement pour cette occasion, pour ces soixante petits cœurs avec des racines profondes et de grandes ailes, prêts à découvrir le monde et à le ramener à la maison, à commencer la conquête d’un avenir qui est, jour après jour, de plus en plus, meilleur.