La musica è voce dell’anima, la sua forza e la sua bellezza aprono la mente e sviluppano il pensiero; l’arte e la cultura sono un diritto umano. Seguendo il faro di tali princìpi, muovendosi su un terreno in cui la nostra fondazione fisiologicamente si riconosce con particolare forza, verificando infine il prorompente impatto che hanno avuto esperienze simili, in Sudamerica, ABF ha inaugurato un nuovo progetto, ideando e realizzando un coro, denominato “Voices of Haiti“.
L’iniziativa è inserita nell’ambito “Break the barriers”, uno dei programmi che realizza la nostra mission e che ha come obiettivo il sostegno e la promozione di progetti che aiutino le popolazioni dei Paesi in Via di Sviluppo e quelle situazioni di povertà, malattie, e complesse problematiche sociali che invalidano o riducono la qualità di vita.
I coristi sono bambini e ragazzi haitiani dai 9 ai 15 anni; attraverso tale esperienza (concepita fin dal principio come realtà didattica stabile, saldamente strutturata) potranno valorizzare il proprio talento grazie ad una preparazione altamente specializzata, fruendo inoltre di un bagaglio di opportunità – educative, culturali, esistenziali – potenzialmente preziose per il loro futuro.
Il coro – che debutterà il 15 settembre 2016 a New York, esibendosi insieme ad Andrea Bocelli – ha già potuto impostare una propria fisionomia (anche di repertorio) attraverso un training a cadenza settimanale che si rifà a standard professionali internazionali. Direttore di “Voices of Haiti” nonché responsabile artistico del progetto è Malcolm J. Merriweather, choral associate presso la Cathedral Church of St. John the Divine di New York e docente presso il Brooklyn College Conservatory (CUNY). L’organizzazione si avvale inoltre di un team di collaboratori haitiani, composto da musicisti, didatti ed amministratori.
Parte integrante del progetto, una serie di iniziative interdisciplinari che verranno puntualmente organizzate a beneficio dei giovani coristi, in occasione dei viaggi che intraprenderanno: in tal modo l’esperienza formativa sarà a largo spettro e comprenderà anche un approfondimento sulla cultura, su usi e costumi dei paesi che ospiteranno le esibizioni.
Oltre ad offrire una concreta possibilità di incremento e sviluppo del talento musicale (opportunità di cui i giovani haitiani altrimenti potrebbero difficilmente godere), oltre a educare ad una forma di respirazione controllata, i cui benefici psicofisici sono paragonabili alla pratica dello yoga, il coro – di per sé straordinaria metafora di democrazia, ad ogni latitudine – rappresenta una preziosa occasione didattica “tout court”.
Esemplifica infatti l’esigenza di acquisire, e mettere in pratica, quei valori fondamentali per una pacifica convivenza, oltre a favorire la presa di coscienza della necessità dell’impegno del singolo nei confronti della comunità.
Ciascuno diventa elemento costitutivo di uno strumento musicale di più vaste proporzioni; ogni voce contribuisce alla bellezza del risultato, ogni mente impara a comprendere le difficoltà insite nel far musica con gli altri. E nel comprendere, fornisce il proprio attivo contributo intellettivo ed emotivo; ogni individuo impara a sentirsi parte di un organismo più grande che, nel dargli forza, ha bisogno di lui per esistere.
Per i giovani coristi, trasformare le note musicali ed i ritmi in un momento espressivo, e dominare via via la polifonia, il canto a più voci (quando il proprio orecchio comincia a controllare la propria intonazione accordandosi con l’intonazione altrui) diventa un’esperienza emozionante e svelativa, al pari di imparare ad assaporare una poesia, dopo aver studiato la grammatica.
Nella speranza che la nostra iniziativa trovi il vostro gradimento ed il vostro consueto ed essenziale sostegno, vi invitiamo a seguire con affetto queste giovani “Voci”, apprezzandone la grande speranza che rappresentano, la gioia trascinante che comunicano.