Voices of Haiti in New York - Day 4

A poche ore dall’Assemblea Generale, che qui riunirà i capi di stato di mezzo mondo, tra le mura del Palazzo di Vetro risuona l’inno haitiano. Al controllo della security delle Nazioni Unite non fanno passare neppure il piccolo strumento multiuso (vagamente associabile a un temperino) che il nostro cameramen ha incautamente portato. E però, indenne a qualunque metal detector, passa l’idea, passa la forza impetuosa dei piccoli cantori ABF e S. Luc, atipici guerrieri specializzati nel mirare al cervello e al cuore, pronti a colpire. La loro è «l’unica grande rivoluzione auspicabile», come ricorderà Andrea Bocelli, chiamato ad intervenire sia alle Nazioni Unite, sia – nel pomeriggio – in chiusura del secondo “Global Exchange”: «Facile verificare una differenza talvolta insopportabile, tra ricchezza sfrenata e povertà più dura. Chi ha a cuore di poter migliorare il mondo deve far crescere in sé una grande idea rivoluzionaria… Non quelle che la storia ha già conosciuto, costate un prezzo altissimo in termini di vite umane e, una dopo l’altra, miseramente fallite. Parlo dell’unica rivoluzione possibile: quella interiore, che dobbiamo operare in ciascuno di noi. I piccoli cantori delle “Voices of Haiti” sono pronti, hanno voglia di combattere per il loro popolo e fare della terra un luogo migliore… E noi dobbiamo essere al loro fianco». Musica come grimaldello, come strumento di sviluppo… Cultura e bellezza come strategie di metodico sabotaggio d’ogni rassegnata stagnazione, d’ogni sopruso che l’ignoranza genera o permette. Musica per far fiorire, per rendere feconde queste piccole bellissime anime, che provengono da una realtà così complessa e distante. «Oggi ci commuovono, domani ci stupiranno – ha aggiunto il fondatore ABF – questi bambini che ci donano bellezza e che in più ci ringraziano, con la luce dei loro sguardi, con l’espressione stupita dei loro visi, sono la speranza di un popolo, di una terra flagellata da tante calamità. Il seme di questo loro cammino intrapreso, potrà trasformare il loro paese». Dopo una giornata campale, di corsa al “Cipriani”, dove in serata le “Voices of Haiti” hanno cantato al “Thank You Gala Dinner” organizzato dalla World Childhood Foundation, alla presenza della principessa di Svezia. Poi le foto ricordo, poi la tensione che improvvisamente si stempera, quando in incontenibile allegria, quando in un pianto liberatorio…Prima che la notte e i sogni, con calma, inizino a fare il loro lavoro, a rielaborare ed alleggerire questi piccoli cuori, di tante, potenti emozioni.